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È nata la SPES!

All’inizio del 2020, il nostro Centro Studi ha dato avvio, come ente capofila, a un progetto  volto alla formazione e  alla disseminazione delle conoscenze storiche: ha avuto origine così la Scuola di Paleografia E Storia (SPES) grazie alle convenzioni stipulate con l’Università di Napoli Federico II, con l’Università della Tuscia e con l’Università di Chieti e grazie alla collaborazione di enti come il Centro Europeo Ricerche Medievali, il Centro Studi frate Elia da Cortona, il Centro Studi S. Giacomo della Marca.

Lo scopo della neonata Scuola è quello di proporre iniziative di formazione e di approfondimento rivolte a chiunque abbia il desiderio di cimentarsi con la paleografia, voglia imparare a leggere e a interpretare documenti oppure desideri ampliare le proprie conoscenze e approfondire le proprie ricerche storiche.

Per questa ragione, come primo obiettivo, la SPES ha voluto organizzare due corsi pratici di paleografia: il primo, in partenza martedì 21 aprile, è rivolto agli studenti dell’Università della Tuscia, che potranno così familiarizzare con la lettura di documenti conservati nell’Archivio; il secondo, gratuito e di approfondimento, inizierà lunedì 20 aprile e sarà aperto a chiunque abbia già conoscenze pregresse.

Per maggiori informazioni sul calendario delle lezioni e sulle modalità di iscrizione, visita la pagina dedicata!

Iniziative per la solidarietà digitale

Considerata la generale chiusura di tutti i luoghi della cultura a causa dell’emergenza sanitaria, molti Istituti, case editrici ed enti hanno messo a disposizione gratuitamente le proprie risorse digitali. Anche il nostro Centro Studi ha voluto contribuire alle iniziative di solidarietà digitale: nei giorni scorsi sono state rese disponibili le nostre pubblicazioni su questa pagina e su Academia.edu. Inoltre, qui di seguito sono segnalate le iniziative di case editrici, biblioteche, archivi, enti per rendere fruibili le proprie pubblicazioni e risorse per la ricerca storica. Si tratta di un elenco ancora parziale e qualsiasi ulteriore segnalazione è ben accetta: potete scriverci compilando il modulo in fondo alla pagina.

  • Il MiBACT ha stilato un elenco, diviso per regioni, di tutte le iniziative messe in campo da archivi, biblioteche e musei.
  • La SISMEL e la Fondazione Ezio Franceschini hanno reso consultabili liberamente le banche dati MIRABILE fino al 15 maggio.
  • JSTOR ha ampliato l’offerta open access alle proprie risorse fino al 30 giugno.
  • OpenEdition Books e OpenEdition Journals, che raccolgono buona parte delle pubblicazioni delle Presses Universitaires francesi, quelle dell’École Française de Rome e di molte altre istituzioni, hanno aggiunto nuovi materiali disponibili gratuitamente: qui un elenco completo di tutte di pubblicazioni disponibili.
  • La Cambridge University Press ha reso disponibili gratuitamente circa 2000 e-book fino al 31 maggio.
  • Anche la Oxford University Press ha reso open access gli e-book della collana Handbooks fino al 30 aprile.
  • Le piattaforme eBook Academic Collection – Ebsco e la University Press Scholarship Online raccolgono le pubblicazioni di altre case editrici universitarie, che saranno fruibili liberamente fino al 31 maggio, nel primo caso, e fino al 30 aprile, nel secondo caso.
  • Project MUSE, in collaborazione con diversi editori, ha reso liberamente consultabili diverse riviste fino al 30 giugno.
  • La casa editrice All’insegna del Giglio ha ampliato l’offerta dei volumi accessibili liberamente, comprese alcune pubblicazioni della Scuola Archeologica Italiana di Atene.
  • La Brepols ha reso possibile l’accesso in modalità sola lettura di svariati e-book ed e-journal almeno fino al 31 maggio.
  • Anche la casa editrice Brill ha reso disponibili alcuni e-books: si tratta per lo più di materiali riguardanti la pubblica sanità e la gestione delle crisi sanitarie, ma nella sezione Building solidarity and resilience in times of crisis è possibile trovare alcuni volumi riguardanti argomenti storici.
  • L’Istituto Storico Italiano per il Medioevo ha reso in libero accesso le proprie edizioni elettroniche e alcune miscellanee; inoltre, sul portale della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura è stata pubblicata la collana Fonti per la storia d’Italia. Sullo stesso portale BEIC sono abitualmente disponibili molti materiali, così come sul portale Internet Culturale.
  • La Società Studi Valdesi ha reso disponibili alcune delle sue pubblicazioni.
  • L’Index of Medieval Art curato dall’Università di Princeton sarà disponibile open access fino al 1° giugno.
  • La Rete Indaco, promuovendo la campagna Io leggo digitale, ha proposto tantissimi e-book: tra le varie sezioni, è possibile consularne una dedicata alla storia.
  • Consultabile liberamente è la World Digital Library dell’UNESCO.
  • Infine, uno strumento utile di raccolta delle risorse, abitualmente disponibili online, è: https://fontistoriche.org/ . Sempre consultabili liberamente sono Project Gutenberg, Liber Liber e archive.org

Se vuoi suggerirci altre risorse online

    Sondaggio sulle lezioni online

    Anche da casa, continua l’impegno del Centro Studi per la #condivisione e la disseminazione delle conoscenze.
    Siamo convinti che questo periodo di pausa possa diventare un’ottima occasione di approfondimento e di #formazione: stiamo progettando alcune brevi video-lezioni, da rendere liberamente disponibili a tutti voi. 💻🏡

    📣 Ma vorremmo sentire la vostra opinione!
    Quali argomenti vi piacerebbe approfondire Che tipo di lezioni vorreste che il Centro Studi organizzasse per voi Condividete con noi le vostre idee e le vostre proposte, compilando questo breve sondaggio anonimo
    ➡️ https://bit.ly/indaginelezioni

    Insieme possiamo creare un ciclo di lezioni online che possa essere una ricca occasione di approfondimento e un prezioso momento di incontro (per il momento) virtuale!

    Aspettiamo il vostro contributo!

    Tra note e preghiere di Natale: la mostra

    Il Natale si avvicina e il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo Onlus ha pensato di accompagnare tutti i visitatori del Santuario di S. Rosa da Viterbo con una mostra dedicata a  questa ricorrenza che sta nel cuore di tutti.

    Eleonora Rava e Anna Proietti, con la collaborazione di Giorgio Capriotti e Lucia Malvinni, hanno realizzato la mostra “NATALE IN MONASTERO”, in cui si possono ammirare i Santi Bambinelli settecenteschi, conservati nell’Archivio della  Federazione delle Clarisse Urbaniste d’Italia, patrimonio artistico e di fede del Monastero di S. Rosa e della città di Viterbo.

    Ci sono poi i libri liturgici usati dalle monache clarisse: un messale, un antifonario con la notazione musicale, due breviari con cui le sorelle cantavano le lodi al divin Bambino.

    E infine, si possono ammirare gli abbadessati, volumi contenenti fatti di cronaca o i rendiconti delle spese fatte in monastero per un periodo circoscritto alla reggenza di una determinata badessa: qui si possono raccogliere le memorie di come nel Settecento le monache si preparassero a vivere il Natale.

    Si ringrazia per le foto Maurizio Pinna.

    Convegno nazionale “CULTURA CAPITALE – RACCONTARE LA VITA DELLE COMUNITÀ ATTRAVERSO IL PATRIMONIO”

    “L’impegno di ricerca di beni immateriali è fondamentale per la catalogazione, per la normativa, per la valorizzazione… valorizzazione che porta a coinvolgere le comunità, che continuano ad andare avanti, forti delle loro tradizioni e dei loro riti. Grazie a chi ha voluto individuare in canti, processioni, vita religiosa… e reliquie per la patrimonializzazione delle comunità.”
    (Don Valerio Pennasso, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i beni ecclesiastici.)

    La dott.ssa Lucia Malvinni ha rappresentato il CSSRV presso il convegno nazionale “CULTURA CAPITALE – RACCONTARE LA VITA DELLE COMUNITÀ ATTRAVERSO IL PATRIMONIO, svoltosi a MATERA l’8/9/10 DICEMBRE 2019. Interessante esperienza di confronto e conoscenza, che tra le 30 esperienze proposte all’attenzione della segreteria dell’Ufficio Nazionale per i Beni Ecclesiastici ne ha selezionato 17 come più significative e le ha pubblicate sul sito Beweb, tra queste la mostra “FEDE E DEVOZIONE. LE RELIQUIE DEL MONASTERO DI SANTA ROSA” organizzata presso il monastero di S. Rosa nel settembre 2019.

    Cerimonia di attribuzione della borsa di studio

    Venerdì 22 novembre 2019 alle ore 16.00, presso la Sala Regia di Palazzo dei Priori di Viterbo il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus conferirà pubblicamente ad un progetto di ricerca la borsa di studio annuale di 5000 € dal titolo “Un monastero, una città e un territorio”.

    La borsa si è potuta realizzare con il contributo finanziario dell’Università della Tuscia, del Comune di Viterbo, della Fondazione CARIVIT, del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa da Viterbo e con il con il patrocinio della Provincia e della Diocesi di Viterbo.

    Dopo una attenta selezione dei numerosi progetti giunti da varie parti d’Italia la commissione ha scelto di premiare la ricerca di Cristina Marucci, dal titolo “Viterbo e le conseguenze del colera del settembre 1837: in monastero, in città, nel territorio”.

    Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

    Locandina

    Ad machinam Sancte Rose: a proposito di acqua

    by Filippo Sedda

    Anche quest’anno le serate “presso” la macchina di S. Rosa hanno visto l’afflusso di migliaia di devoti viterbesi e non… e la lungimiranza delle sorelle Alcantarine con l’apertura delle porte del Santuario ha permesso a tutti di accostarsi a consegnare di persona una preghiera a Rosa, viva fonte di grazie.

    In questa cornice, sabato sera 14 settembre alle ore 21.00, due soci del Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus, Paolo Paganucci (neo-eletto Vice-Presidente del CSSRV) e Anna Proietti, hanno mostrato ad un folto numero di amici e curiosi il frutto delle loro ricerche sull’acqua e le fonti della città di Viterbo.

    Ducere aquam et facere fontem” era il titolo dell’evento, tratto da una disposizione statutaria viterbese duecentesca a favore degli Eremitani della SS. Trinità; questo è anche il titolo del documentario ideato e realizzato da Paolo Paganucci, che descrive in una forma ampiamente divulgativa ma documentariamente rigorosa, gli aspetti storici, artistici, archeologici e popolari delle sorgenti, degli acquedotti, dei fossi e delle fontane della città di Viterbo.

    È una narrazione tra ricordi personali, storia locale, antiche leggende e sconosciute curiosità  che ha un unico filo conduttore: l’acqua.

    Il suo significato vitale e sacrale ne manifesta la sua necessità per l’uomo e per gli insediamenti urbani. Sotto gli sguardi attoniti e annuenti dei convenuti, Paolo ci ha condotti tra eventi storici dimenticati, fossi ed acquedotti ormai nascosti e storie e motivi che hanno determinato la realizzazione di strutture ed opere pregevoli per ingegneria ed arte.

    A seguire Anna Proietti, inoltrandosi nei meandri inesplorati della documentazione conservata presso l’Archivio del Monastero di S. Rosa, ha individuato vari riferimenti alle fontane e alle fonti d’acqua inscritti tra le mura della clausura. Un viaggio affascinante tra fonti notarili, cronache e ‘abbadessati’, che, sempre attraverso il tema dell’acqua, ha offerto agli uditori uno spaccato della vita claustrale di 8 secoli.

    L’invito finale e accorato della studiosa è quello di avere il coraggio di inoltrarsi con pazienza in questa foresta di documentazione inedita per attingere ancora a questa fonte ancora ricca di vitali e, direi, sacrali rivoli della storia monastica e cittadina di Viterbo.