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Iniziative per la solidarietà digitale

Considerata la generale chiusura di tutti i luoghi della cultura a causa dell’emergenza sanitaria, molti Istituti, case editrici ed enti hanno messo a disposizione gratuitamente le proprie risorse digitali. Anche il nostro Centro Studi ha voluto contribuire alle iniziative di solidarietà digitale: nei giorni scorsi sono state rese disponibili le nostre pubblicazioni su questa pagina e su Academia.edu. Inoltre, qui di seguito sono segnalate le iniziative di case editrici, biblioteche, archivi, enti per rendere fruibili le proprie pubblicazioni e risorse per la ricerca storica. Si tratta di un elenco ancora parziale e qualsiasi ulteriore segnalazione è ben accetta: potete scriverci compilando il modulo in fondo alla pagina.

  • Il MiBACT ha stilato un elenco, diviso per regioni, di tutte le iniziative messe in campo da archivi, biblioteche e musei.
  • La SISMEL e la Fondazione Ezio Franceschini hanno reso consultabili liberamente le banche dati MIRABILE fino al 15 maggio.
  • JSTOR ha ampliato l’offerta open access alle proprie risorse fino al 30 giugno.
  • OpenEdition Books e OpenEdition Journals, che raccolgono buona parte delle pubblicazioni delle Presses Universitaires francesi, quelle dell’École Française de Rome e di molte altre istituzioni, hanno aggiunto nuovi materiali disponibili gratuitamente: qui un elenco completo di tutte di pubblicazioni disponibili.
  • La Cambridge University Press ha reso disponibili gratuitamente circa 2000 e-book fino al 31 maggio.
  • Anche la Oxford University Press ha reso open access gli e-book della collana Handbooks fino al 30 aprile.
  • Le piattaforme eBook Academic Collection – Ebsco e la University Press Scholarship Online raccolgono le pubblicazioni di altre case editrici universitarie, che saranno fruibili liberamente fino al 31 maggio, nel primo caso, e fino al 30 aprile, nel secondo caso.
  • Project MUSE, in collaborazione con diversi editori, ha reso liberamente consultabili diverse riviste fino al 30 giugno.
  • La casa editrice All’insegna del Giglio ha ampliato l’offerta dei volumi accessibili liberamente, comprese alcune pubblicazioni della Scuola Archeologica Italiana di Atene.
  • La Brepols ha reso possibile l’accesso in modalità sola lettura di svariati e-book ed e-journal almeno fino al 31 maggio.
  • Anche la casa editrice Brill ha reso disponibili alcuni e-books: si tratta per lo più di materiali riguardanti la pubblica sanità e la gestione delle crisi sanitarie, ma nella sezione Building solidarity and resilience in times of crisis è possibile trovare alcuni volumi riguardanti argomenti storici.
  • L’Istituto Storico Italiano per il Medioevo ha reso in libero accesso le proprie edizioni elettroniche e alcune miscellanee; inoltre, sul portale della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura è stata pubblicata la collana Fonti per la storia d’Italia. Sullo stesso portale BEIC sono abitualmente disponibili molti materiali, così come sul portale Internet Culturale.
  • La Società Studi Valdesi ha reso disponibili alcune delle sue pubblicazioni.
  • L’Index of Medieval Art curato dall’Università di Princeton sarà disponibile open access fino al 1° giugno.
  • La Rete Indaco, promuovendo la campagna Io leggo digitale, ha proposto tantissimi e-book: tra le varie sezioni, è possibile consularne una dedicata alla storia.
  • Consultabile liberamente è la World Digital Library dell’UNESCO.
  • Infine, uno strumento utile di raccolta delle risorse, abitualmente disponibili online, è: https://fontistoriche.org/ . Sempre consultabili liberamente sono Project Gutenberg, Liber Liber e archive.org

Se vuoi suggerirci altre risorse online

    Sondaggio sulle lezioni online

    Anche da casa, continua l’impegno del Centro Studi per la #condivisione e la disseminazione delle conoscenze.
    Siamo convinti che questo periodo di pausa possa diventare un’ottima occasione di approfondimento e di #formazione: stiamo progettando alcune brevi video-lezioni, da rendere liberamente disponibili a tutti voi. 💻🏡

    📣 Ma vorremmo sentire la vostra opinione!
    Quali argomenti vi piacerebbe approfondire Che tipo di lezioni vorreste che il Centro Studi organizzasse per voi Condividete con noi le vostre idee e le vostre proposte, compilando questo breve sondaggio anonimo
    ➡️ https://bit.ly/indaginelezioni

    Insieme possiamo creare un ciclo di lezioni online che possa essere una ricca occasione di approfondimento e un prezioso momento di incontro (per il momento) virtuale!

    Aspettiamo il vostro contributo!

    Tra note e preghiere di Natale: la mostra

    Il Natale si avvicina e il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo Onlus ha pensato di accompagnare tutti i visitatori del Santuario di S. Rosa da Viterbo con una mostra dedicata a  questa ricorrenza che sta nel cuore di tutti.

    Eleonora Rava e Anna Proietti, con la collaborazione di Giorgio Capriotti e Lucia Malvinni, hanno realizzato la mostra “NATALE IN MONASTERO”, in cui si possono ammirare i Santi Bambinelli settecenteschi, conservati nell’Archivio della  Federazione delle Clarisse Urbaniste d’Italia, patrimonio artistico e di fede del Monastero di S. Rosa e della città di Viterbo.

    Ci sono poi i libri liturgici usati dalle monache clarisse: un messale, un antifonario con la notazione musicale, due breviari con cui le sorelle cantavano le lodi al divin Bambino.

    E infine, si possono ammirare gli abbadessati, volumi contenenti fatti di cronaca o i rendiconti delle spese fatte in monastero per un periodo circoscritto alla reggenza di una determinata badessa: qui si possono raccogliere le memorie di come nel Settecento le monache si preparassero a vivere il Natale.

    Si ringrazia per le foto Maurizio Pinna.

    Convegno nazionale “CULTURA CAPITALE – RACCONTARE LA VITA DELLE COMUNITÀ ATTRAVERSO IL PATRIMONIO”

    “L’impegno di ricerca di beni immateriali è fondamentale per la catalogazione, per la normativa, per la valorizzazione… valorizzazione che porta a coinvolgere le comunità, che continuano ad andare avanti, forti delle loro tradizioni e dei loro riti. Grazie a chi ha voluto individuare in canti, processioni, vita religiosa… e reliquie per la patrimonializzazione delle comunità.”
    (Don Valerio Pennasso, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i beni ecclesiastici.)

    La dott.ssa Lucia Malvinni ha rappresentato il CSSRV presso il convegno nazionale “CULTURA CAPITALE – RACCONTARE LA VITA DELLE COMUNITÀ ATTRAVERSO IL PATRIMONIO, svoltosi a MATERA l’8/9/10 DICEMBRE 2019. Interessante esperienza di confronto e conoscenza, che tra le 30 esperienze proposte all’attenzione della segreteria dell’Ufficio Nazionale per i Beni Ecclesiastici ne ha selezionato 17 come più significative e le ha pubblicate sul sito Beweb, tra queste la mostra “FEDE E DEVOZIONE. LE RELIQUIE DEL MONASTERO DI SANTA ROSA” organizzata presso il monastero di S. Rosa nel settembre 2019.

    Cerimonia di attribuzione della borsa di studio

    Venerdì 22 novembre 2019 alle ore 16.00, presso la Sala Regia di Palazzo dei Priori di Viterbo il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus conferirà pubblicamente ad un progetto di ricerca la borsa di studio annuale di 5000 € dal titolo “Un monastero, una città e un territorio”.

    La borsa si è potuta realizzare con il contributo finanziario dell’Università della Tuscia, del Comune di Viterbo, della Fondazione CARIVIT, del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa da Viterbo e con il con il patrocinio della Provincia e della Diocesi di Viterbo.

    Dopo una attenta selezione dei numerosi progetti giunti da varie parti d’Italia la commissione ha scelto di premiare la ricerca di Cristina Marucci, dal titolo “Viterbo e le conseguenze del colera del settembre 1837: in monastero, in città, nel territorio”.

    Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

    Locandina

    Ad machinam Sancte Rose: a proposito di acqua

    by Filippo Sedda

    Anche quest’anno le serate “presso” la macchina di S. Rosa hanno visto l’afflusso di migliaia di devoti viterbesi e non… e la lungimiranza delle sorelle Alcantarine con l’apertura delle porte del Santuario ha permesso a tutti di accostarsi a consegnare di persona una preghiera a Rosa, viva fonte di grazie.

    In questa cornice, sabato sera 14 settembre alle ore 21.00, due soci del Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus, Paolo Paganucci (neo-eletto Vice-Presidente del CSSRV) e Anna Proietti, hanno mostrato ad un folto numero di amici e curiosi il frutto delle loro ricerche sull’acqua e le fonti della città di Viterbo.

    Ducere aquam et facere fontem” era il titolo dell’evento, tratto da una disposizione statutaria viterbese duecentesca a favore degli Eremitani della SS. Trinità; questo è anche il titolo del documentario ideato e realizzato da Paolo Paganucci, che descrive in una forma ampiamente divulgativa ma documentariamente rigorosa, gli aspetti storici, artistici, archeologici e popolari delle sorgenti, degli acquedotti, dei fossi e delle fontane della città di Viterbo.

    È una narrazione tra ricordi personali, storia locale, antiche leggende e sconosciute curiosità  che ha un unico filo conduttore: l’acqua.

    Il suo significato vitale e sacrale ne manifesta la sua necessità per l’uomo e per gli insediamenti urbani. Sotto gli sguardi attoniti e annuenti dei convenuti, Paolo ci ha condotti tra eventi storici dimenticati, fossi ed acquedotti ormai nascosti e storie e motivi che hanno determinato la realizzazione di strutture ed opere pregevoli per ingegneria ed arte.

    A seguire Anna Proietti, inoltrandosi nei meandri inesplorati della documentazione conservata presso l’Archivio del Monastero di S. Rosa, ha individuato vari riferimenti alle fontane e alle fonti d’acqua inscritti tra le mura della clausura. Un viaggio affascinante tra fonti notarili, cronache e ‘abbadessati’, che, sempre attraverso il tema dell’acqua, ha offerto agli uditori uno spaccato della vita claustrale di 8 secoli.

    L’invito finale e accorato della studiosa è quello di avere il coraggio di inoltrarsi con pazienza in questa foresta di documentazione inedita per attingere ancora a questa fonte ancora ricca di vitali e, direi, sacrali rivoli della storia monastica e cittadina di Viterbo.

    Corteo Experience : dietro le quinte

    by Angelo Sapio

    Quest’anno il calendario degli appuntamenti per la festa di s. Rosa si è arricchito di un’iniziativa del tutto inedita presso il Monastero. Due serate di fine agosto, il 28 e il 30, sono state dedicate ad una vera e propria “esperienza” alla scoperta di quella che è ormai una delle tradizioni più popolari della Tuscia: il Corteo Storico di s. Rosa. L’idea, volta a far conoscere più da vicino una realtà a tutti nota ma fondamentalmente poco conosciuta, ha avuto come obiettivo quello di regalare ai Viterbesi un momento di approfondimento per riallacciarsi col proprio trascorso ed apprezzarne tutto il valore artistico e culturale.

    Poter vedere e toccare con mano il “dietro le quinte” del Corteo non ha significato soltanto entrare nei meandri della storia senza la frenesia che contraddistingue il pomeriggio del 2 settembre, ma ha senza dubbio assunto anche il valore della scoperta.

    Grazie alla disponibilità delle suore Alcantarine è stato possibile accedere a degli ambienti solitamente chiusi al pubblico, quelli della Costumeria appunto, parte integrante del Monastero di S. Rosa, cosa fino a quel momento concessa solo ai figuranti e agli “addetti ai lavori”.  Circa quattrocento sono state le persone che, nell’arco delle due serate, hanno vissuto la Corteo Experience. A gruppi di venti si accedeva nella prima sala, dove gli organizzatori hanno illustrato in sintesi la storia della nascita di quel Corteo Storico che fu concepito alla metà degli anni ’70 dall’intuizione della monaca clarissa Suor Maria Primetta Cavalleri e realizzato poi con la consulenza impagabile dell’architetto Alberto Stramaccioni, cofondatore del Corteo Storico del Corpus Domini di Orvieto e quella prestigiosa della modellista viterbese Olimpia Arcangeli, tentando di ridare lustro alla ben più lunga tradizione della Processione Religiosa in onore di s. Rosa (dapprima con la sola partecipazione dei bambini, i cosiddetti “Boccioli di Rosa”). A seguire si poteva assistere ad una proiezione video nel cortile della costumeria con alcuni contributi amatoriali delle prime “uscite” del Corteo. Da qui iniziava il tour vero e proprio nelle sale costumi a partire da quelli dei terziari francescani che precedevano le autorità civili e militari duecentesche fino ad arrivare alle cariche pubbliche del XIX secolo. Ognuno ha potuto quindi godere più da vicino della splendida manifattura di abiti, calzature, elmi, armi, copricapi e diademi. Sono stati inoltre esposte copie dei primi bozzetti dei costumi disegnati dal compianto architetto Stramaccioni, complete dei suoi appunti segnati a margine, oggi conservati nell’archivio del monastero. La costumeria stessa si è inoltre prestata alla perfezione per l’evento, dal momento che le due serate ricadevano proprio nell’unico periodo dell’anno in cui i costumi vengono preparati, suddivisi per secolo e dislocati nelle varie stanze, pronti per essere indossati dai figuranti il pomeriggio del 2 settembre, prima di essere nuovamente revisionati, puliti e infine riposti negli appositi armadi.

    Apprezzamento, dunque, più che positivo da parte degli intervenuti, che hanno colto l’occasione per rinsaldare il loro legame con una tradizione non sempre valorizzata come si dovrebbe, ma che è ormai patrimonio indiscusso della comunità.

    Mostra “Fede e devozione: le reliquie di Santa Rosa”

    by Lucia Malvinni

    Continua la fede e la devozione per Santa Rosa con la nuova mostra “Fede e Devozione: le reliquie di Santa Rosa”, un immancabile appuntamento per la festa più attesa dai viterbesi e da quanti con spiritualità vivono tutti gli appuntamenti che si susseguono in questi giorni.
    La mostra, allestita al Monastero, dove si conserva il Corpo Santo della piccola Rosa, parte dalla collocazione permanente e definitiva delle tavolette votive, con una sapiente  disposizione modulare e geometrica delle stesse, opera del nostro socio Paolo Paganucci. A colpo d’occhio il visitatore è quasi sorpreso, ma anche partecipe delle ” (Per) Grazie Ricevute”. Un’atmosfera di grazia che continua con la visione delle preziose reliquie della Santa, della manifattura con cui le suore realizzavano oggetti sacri, in particolare le rose (XIX sec.) con medaglia contenente un pezzettino di abito o di altre stoffe venute a contatto con il Corpo di Rosa. Ci sono poi le “misure”, ovvero i nastri di raso o seta che testimoniavano l’invariarata lunghezza del suo Corpo, e quelle delle mani e dei piedi con relativa autentica e certificazione (1841 e 1861). Bellissimi sono i cuscinetti realizzati con raffigurazioni a stampa da incisioni di rame.
    Si prosegue nella seicentesca Sala del Refettorio dive si possono ammirare teche, cassette, ovalini e bracci reliquari contenenti ossa di altri Santi Martiri, come la tibia di Santa Beatrice (XIX sec.) o il cranio di Santa Costanza (XVII sec.). Interessante è la bacheca di legno che offre la raccolta di numerosi  encolpi, con reliquie di Santi vari, conservati nel Monastero e provenienti da altri Archivi ecclesiastici, come quello della chiesa di Santa Lucia di Arcevia, di recente acquisizione. La reliquia dunque, un bene da preservare e ancor prima conoscere e studiare, tutte prerogative, anzi direi peculiarità del Centro Studi Santa Rosa e di tutte le attività che con professionalità e passione esso intraprende.
    Grazie al contributo della Fondazione Carivit, dell’università degli Studi della Tuscia, della Sopraintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, e del Comune di Viterbo è possibile visitare la meravigliosa e accattivante esposizione dal 31 agosto al 15 settembre 2019. Certi della  presenza di quanti vorranno apprezzare personalmente il superbo patrimonio, vi aspettiamo numerosi!